SOLENNITÀ DEL CORPO E SANGUE DI CRISTO

Scritto da  Mercoledì, 20 Maggio 2015 00:00

Chi mangia questo pane vivrà in eterno. Gesù è il dono perfetto del Padre. La solennità del suo Corpo e Sangue riassume tutto quello che egli ha compiuto per noi e ripropone il suo testamento: «Fate questo in memoria di me».

 Chi mangia questo pane vivrà in eterno. Gesù è il dono perfetto del Padre. La solennità del suo Corpo e Sangue riassume tutto quello che egli ha compiuto per noi e ripropone il suo testamento: «Fate questo in memoria di me». Nel mistero eucaristico viviamo la totalità del mistero della Chiesa, sperimentiamo la sua presenza, certi della sua promessa: «Io sarò con voi fino alla fine del mondo».

 Grado della Celebrazione: SOLENNITA'
Colore liturgico: Bianco 

ANTIFONA D'INGRESSO
Il Signore ha nutrito il suo popolo 
con fior di frumento, 
lo ha saziato di miele della roccia. (Sal 81,17)

PRIMA LETTURA

Dal libro dell’Èsodo  (Es 24,3-8)

In quei giorni, Mosè andò a riferire al popolo tutte le parole del Signore e tutte le norme. Tutto il popolo rispose a una sola voce dicendo: «Tutti i comandamenti che il Signore ha dato, noi li eseguiremo!». 
Mosè scrisse tutte le parole del Signore. Si alzò di buon mattino ed eresse un altare ai piedi del monte, con dodici stele per le dodici tribù d’Israele. Incaricò alcuni giovani tra gli Israeliti di offrire olocausti e di sacrificare giovenchi come sacrifici di comunione, per il Signore. 

Mosè prese la metà del sangue e la mise in tanti catini e ne versò l’altra metà sull’altare. Quindi prese il libro dell’alleanza e lo lesse alla presenza del popolo. Dissero: «Quanto ha detto il Signore, lo eseguiremo e vi presteremo ascolto». 

Mosè prese il sangue e ne asperse il popolo, dicendo: «Ecco il sangue dell’alleanza che il Signore ha concluso con voi sulla base di tutte queste parole!».

SALMO RESPONSORIALE

Dal Salmo 115

Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore.

Che cosa renderò al Signore,
per tutti i benefici che mi ha fatto?
Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.

Agli occhi del Signore è preziosa
la morte dei suoi fedeli.
Io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene.

A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore.
Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo.

SECONDA LETTURA

Dalla lettera agli Ebrei   (Eb 9,11-15)

Fratelli, Cristo è venuto come sommo sacerdote dei beni futuri, attraverso una tenda più grande e più perfetta, non costruita da mano d’uomo, cioè non appartenente a questa creazione. Egli entrò una volta per sempre nel santuario, non mediante il sangue di capri e di vitelli, ma in virtù del proprio sangue, ottenendo così una redenzione eterna. 

Infatti, se il sangue dei capri e dei vitelli e la cenere di una giovenca, sparsa su quelli che sono contaminati, li santificano purificandoli nella carne, quanto più il sangue di Cristo – il quale, mosso dallo Spirito eterno, offrì se stesso senza macchia a Dio – purificherà la nostra coscienza dalle opere di morte, perché serviamo al Dio vivente?

Per questo egli è mediatore di un’alleanza nuova, perché, essendo intervenuta la sua morte in riscatto delle trasgressioni commesse sotto la prima alleanza, coloro che sono stati chiamati ricevano l’eredità eterna che era stata promessa.

SEQUENZA

VANGELO

Dal Vangelo secondo Marco   (Mc 14,12-16.22-26)


Il primo giorno degli Àzzimi, quando si immolava la Pasqua, i discepoli dissero a Gesù: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?». 

Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. Là dove entrerà, dite al padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”. Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi». 

I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua.
Mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: «Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti. In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio».

Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.

INGRESSO

Rallegriamoci ed esultiamo (Frisina, Pane di vita nuova)

Chiesa del Risorto (Frisina, O luce radiosa)

Cristo vivente (Parisi, Cristo ieri, oggi, sempre)

OFFERTORIO

Fior di frumento (Parisi, Eucarestia cuore della domenica)

Dove la carità è vera (Frisina, Cristo è nostra pasqua)

Gustate et videte (Frisina, Laudate Dominun)

Ave verum corpus (Mozart)

COMUNIONE

Pane di vita nuova (Frisina, Pane di vita nuova)

Tu parola e pane del cielo (Massimillo, Mistero della fede)

O Ostia santa (Frisina, O luce radiosa)

Panis angelicus (César Franck)

FINALE

Iubilate Deo (Frisina, Cristo nostra salvezza)

Iubilate Deo (Anselmi)

Cantate Domino (Miserachs)

 

Ultima modifica il Giovedì, 16 Maggio 2019 14:47
Coro San Leucio

Il Coro.

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